La sindaca di Brescia ha revocato l’invito del ricercatore egiziano, Patrick Zaki, ormai al centro di una bufera.
Passare dall’attivista più tutelato d’Italia, a quello meno gradito, è un attimo. Dopo le sue dichiarazioni pro-Palestina, la strada davanti a Patrick Zaki è diventata alquanto tortuosa. Dopo essere stato graziato da Al-Sisi, aveva preso in mano la sua popolarità programmando diversi incontri televisivi: programmi che, a quanto pare, uno alla volta vengono annullati.
Annullato l’appuntamento a Brescia
Dopo il rinvio dell’ospitata a Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, Patrick Zaki deve dire addio anche ai piani che lo avrebbero fatto debuttare come testimonial al Festival della Pace di Brescia, in programma dal 10 al 25 novembre.
A Brescia, il ricercatore egiziano – condannato e poi graziato dal presidente Al-Sisi – era atteso per presentare il suo libro autobiografico “Sogni e illusioni di libertà”. Tuttavia, ogni appuntamento cittadino è stato annullato.
Patrick Zaki nel ciclone delle polemiche
Il ricercatore, è finito nel vortice delle polemiche dopo aver definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu “serial killer politico”, sul suo profilo Twitter. “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili“, si legge nel post.
Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili.
— Patrickzaki (@patrickzaki1) October 7, 2023
dove possono andare!!! https://t.co/ypNC1i83WQ
Cercando di difendersi dalle critiche, lo studente ha dichiarato: “Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi mette in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte“.
“La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”, aggiunge.
“Motivare la decisione contro Zaki”
Tuttavia, c’è anche chi difende Patrick Zaki disapprovando il suo allontanamento da tutti gli eventi in programma. Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, dichiara: “Chi lo ha escluso avrebbe dovuto forse motivare meglio, senza anatemi ma neppure senza indulgenza, le ragioni della sua esclusione“.
“Zaki mette sullo stesso piano le stragi dei terroristi e la reazione di Israele, ignorando che gli israeliani non vanno casa per casa a Gaza a decapitare bambini, donne e anziani. Equiparare una banda di criminali nazisti all’esercito di una democrazia è un fuor d’opera che Zaki doveva risparmiarsi, e risparmiarci. Rimane il fatto che la democrazia è talmente forte e superiore a chi ne denuncia le lacune e poco ne apprezza le virtù da poter concedere la parola a tutti”, conclude Napoli.